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Maggio 24, 2020

Medicina tradizionale cinese: quando la filosofia incontra la scienza

La medicina tradizionale cinese (MTC) trova le sue radici nel bacino del fiume Giallo da pratiche molto antiche risalenti ad oltre 2500 anni fa.

Essa comprende: l’agopuntura, la fitoterapia, il massaggio, l’esercizio e la terapia dietetica.

Definita altresì come medicina alternativa, lo studio anatomico e fisiologico dell’organismo si basa su principi che estrudono dal contesto scientifico forgiando un corpus medico-filosofico notevolmente affascinante e lontano dalla medicina occidentale.

Origini e sviluppo della medicina tradizionale cinese

L’origine risale al leggendario imperatore Giallo, Huangdi, che ne illustra i  dogmi in un testo del IV sec a.C. in cui l’essere umano riveste un proprio ruolo all’interno dell’universo in completa fusione con la natura, dove mente e psiche sono due facce delle stessa medaglia, sottolineandone il carattere olistico.

Descritta in un primo momento come Stato/Organismo Sociale, evolve con il succedersi delle differenti dinastie al potere definendo diverse fasi evolutive.

In primis si configura come Medicina Ancestrale, in cui l’atto curativo è in sincrono con il culto e la divinazione dei defunti. Successivamente prende corpo come Medicina Demoniaca. Un’arte curativa dominata da sciamanesimo e demonologia in cui la malattia consiste nell’attacco demoniaco e la cura nell’esorcismo. Si delinea la figura dello sciamano.

Durante l’era definita “Periodo dei regni combattenti” vengono formulati i pilastri fondamentali della medicina tradizionale cinese. Emergono tutte le teorie principali della medicina cinese tra cui: yin-yang, wu-hsing (5 fasi), 5 sapori, 5 colori, Qi, diagnosi del polso, i canali o meridiani, punti di agopuntura.

Il ruolo del medico si separa dalla figura dello sciamano.

La storia e l’ars curandi gettano le basi della medicina rurale e popolare che si arricchisce di altre correnti filosofiche quali il taoismo e il confucianesimo.

Principi di base della medicina tradizionale cinese

Il principio base della medicina tradizionale cinese si basa su un principio filosofico del Tao ovvero dell’uno Primordiale.

Il Tao è il compendio di due forze complementari che separatesi hanno permeato ogni singolo elemento. Dall’equilibrio di queste due entità si costituisce l’armonia tra macro e microcosmo di cui fa parte la salute dell’organismo umano. Definite Yin e Yang vengono tradizionalmente raffigurate da una sfera divisa in due identiche metà sinusoidali che si intersecano l’una nell’altra, una di colore bianco e una di colore nero con al loro interno un piccolo seme del colore opposto. Quest’ultimo rappresenta un’ulteriore caratterizzazione dell’universale al particolare.

La natura in ogni piccolo aspetto è rappresentano in porzioni differenti da queste due forze che vicendevolmente si completano. Lo Yin e lo Yang in quanto elementi di un principio superiori hanno delle caratteristiche intrinseche, e cioè quelle di crearsi, controllarsi e mutarsi vicendevolmente.

L’uomo sito tra il Cielo e la Terra, ovvero tra Yan e Ying è perfuso da un’energia definita “Qi” che è principio di due polarità primordiali: il Jing e lo Shen, rispettivamente aspetti del Yin e dello Yang.

Il Qi, inteso come soffio vitale, perfonde l’uomo fluendo attraverso delle vie definite meridiani. I meridiani si suddividono in vari gruppi tra cui ritroviamo quelli definiti come principali che prendono il nome dell’organo a cui apportano energia.

Gli organi, secondo l’anatomia cinese, sono suddivisi in 5 elementi pieni di natura Ying: cuore (xin), polmoni (fei), reni (shen), fegato (gan), milza e pancreas (pi) e cinque visceri cavi (Fu) di natura Yang: intestino crasso (dachang), stomaco (wei), intestino tenue(xiaochang), vescica (pangguang), colecisti (dan).

Il cuore è rivestito dal pericardio definito “ministro del cuore” noto anche come “circolo sessuale“. La funzione metabolica è denominata “Triplice Riscaldatore” all’altezza dello stomaco, considerato il sesto viscere anche se privo di struttura anatomica, ma la sua funzione è in relazione agli altri.

Organi e visceri sono tra loro sono dipendenti e complementari, costituendo delle aree energetiche da cui derivano i nomi dei meridiani principali.

Gli organi sono componenti costituenti dei 5 movimenti primordiali “wu xing“, fasi dinamiche impegnate in una trasformazione ciclica. Studiando i cinque movimenti , ogni elemento è parte di una fase diversa, di una stagione, di un colore e di un’emozione diversa.

La rappresentazione grafica dello wu xing è circolare in cui ritroviamo i seguenti simboli:

  • Il legno: rappresentato dal colore verde che richiama la flora terrestre che prende vita i primavera i cui organi di riferimento sono il fegato e la colecisti dai quali si costituiscono le sostanze che sono i pilastri della buona funzione dell’organismo,
  • Il fuoco: espressione dello yan indica luminosità e calore; gli organi rappresentanti sono il cuore e il pericardio.
  • La terra: substrato per seminare, maturare e raccogliere. Rappresentato dal colore giallo, indica la fine dell’estate individuato dagli organi come stomaco e milza-pancreas.
  • Il ferro: stabile e indistruttibile rappresentato dal colore bianco. La forza e la resistenza viene conferita ai polmoni.
  • L’acqua: elemento che diffonde e si insinua in ogni dove, attirata verso il basso e l’oscurità: rappresenta il culmine dello Yin, il suo colore è il nero e espressa dall’inverno. È legata ai reni e alla vescica.

I cinque movimenti non sono passivi ma entità dinamiche che si alternano in fasi di “generazione” e “distruzione”: ogni elemento origina dal precedente ed è principio del seguente. Il legno fa ardere il fuoco, dalle cui ceneri si forma la terra, dalla quale viene estratto il metallo che si liquefa generando l’acqua che a sua volta è sussistenza per gli alberi.

Un ciclo ininterrotto di generazione e trasformazione.

Segue un secondo ciclo che spiega la funzione di controllo di ogni fase su quella successiva: l’acqua spegne il fuoco, il legno degli alberi impoverisce la terra, il fuoco fonde il metallo, la terra prosciuga l’acqua, l’ascia con lama metallica abbatte il legno degli alberi.

Il ciclo di controllo o inibizione serve a tenere a freno gli organi subordinati. Se vi è una disfunzione a monte, tutto ciò che è a valle ne subirà le conseguenze.

Ogni organo è associato ad un viscere e ai vari meridiani associati. A rendere tutto ciò più organico e al tempo stesso più complesso è la correlazione ai vari stati d’animo, ai cicli stagionali. Pertanto un determinato stato d’animo quale la collera potrà influenzare le diverse attività vitali. Ad esempio la Preoccupazione  intesa come eccessiva riflessione è proprio dell’elemento terra, ripercuotendosi sullo stomaco e favorendo le comparsa di gastriti.

Il concetto di malattia nella medicina tradizionale cinese

Secondo una visione prettamente olistica i vari organi e visceri non sono elementi residenti nell’organismo ma sono riferimenti delle funzionalità di quest’ultimo. Ad esempio il cuore si apre nella lingua e la sua luminosità è emblema della vitalità dell’organismo ad esso fa riferimento non sono l’apparato circolatorio ma la coscienza e la percezione dell’uomo di sè come parte dell’universo.

La concezione di malattia pertanto si differenzia non poco da quella Occidentale. Per la medicina tradizionale cinese la malattia è una condizione che evidenzia uno squilibrio tra due forze opposte che si slantetizza mediante i sintomi. La terapia pertanto non è un’eliminazione dei sintomi ma la scomparsa di questi è secondaria al ripristino dell’equilibrio tra le due energie.

Il medico quando visita il paziente adopera le 4 modalità di osservazione (ispezione, palpazione, percussione ed ascultazione) utilizzando delle distinzioni sempre più fini fondate sulla suddivisione yin/yang e correlate alle cinque fasi, sulla correlazione organi/visceri e alle 6 influenze patologiche esterne.

La perturbazione dell’equilibrio ovvero del Qi attraverso stimoli esterni o interni induce un abbassamento delle difese dell’organismo tali da indurre la malattia. Pertanto è fondamentale instaurare un buon equilibrio energetico garantendo armonia e benessere psicofisico.

La cura nella medicina tradizionale cinese

Diverse sono le tecniche che permettono di mantenere l’equilibrio tra Yan e Ying: una corretta alimentazione, tecniche di rilassamento quali massaggi, meditazione, esercizi che mettono in comunione energia e movimento come il Qi Gong e il  Tai qui chuan.

Solo con l’insorgere della malattia sia arriva all’uso dell’agopuntura e della moxibustione. L’agopuntura, tecnica che consiste nell’inserimento di aghi sottili in punti chiave per stimolare il flusso energetico attraverso i meridiani liddove può esserci un ristagno, una carenza di energia. A tale pratica si associa la moxibustione che consiste nella stimolazione energetica mediante il calore ottenuto da sigari di artemisia essiccate ed accese negli stessi punti stimolati dall’agopuntura, i cosiddetti “xue wei“. Il massaggio cinese invece prevede la stimolazione mediante tecniche di manipolazione dei meridiani per ristabilire l’equilibrio della circolazione energetica all’interno del corpo, disperdendolo nelle zone di carenza.

Dal momento che l’universo è descritto sulla base di questi principi, può essere categorizzato secondo questa doppia rubrica 2/5 . La farmacopea utilizza ogni elemento che può trovare in natura in particolar modo si serve delle piante. Tuttavia il loro utilizzo nel lungo termine può portare ad effetti deleteri e tossici, perfino all’exitus.

Attualmente la medicina tradizionale cinese è stata rivisionata ed è studiata nelle università cinesi affiancata alla medicina occidentale.

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